DJERBA E DOUZ: UN SOGNO TINTO DEI COLORI DEL MARE E DEL DESERTO - Cosa vedere

Una delle spiagge mozzafiato di Djerba

Una delle spiagge mozzafiato di Djerba

Le spezie vendute nei tipici souq

Le spezie vendute nei tipici souq

Il Festival del Sahara a Douz

Il Festival del Sahara a Douz

 

DJERBA E DOUZ: UN SOGNO TINTO DEI COLORI DEL MARE E DEL DESERTO - CODICE ISPIRAZIONE DI VIAGGIO: RA4TNM07

Abitata da molti Maltesi cattolici agli inizi del '900, centro della setta kharigita'ibadita della religione islamica e luogo che ospita una delle più famose sinagoghe ebraiche al mondo, l'isola di Djerba offre fin da subito una gamma variegata di popoli e culture tanto attaccati alle tradizioni locali (è uno dei pochi posti al mondo in cui si parla ancora il berbero, lingua camiticaimparentata con l'arabo e con l'antico egiziano), quanto aperti alla multiculturalità che permette loro di arricchirsi vicendevolmente.

 

Volgendo lo sguardo un po' più in là delle magiche coste dell'isola, si scopriranno infinite distese di campi coltivati a ulivo, che i Tunisini di questi luoghi hanno saputo ben sfruttare nel corso degli anni (alcuni ulivi sono addirittura millenari) ricavandone l'olio prodotto in frantoi sotterranei e vendendolo poi insieme alla frutta locale e al vasellame di qualità. L'isola di Djerba, infatti, è famosa anche per i numerosi laboratori di ceramiche che si trovano lungo la strada che punta a sud verso Guellala, dove saggi artigiani producono contenitori dalle fantasie variopinte e dai meticolosi abbellimenti tramite sapienti tecniche di epoca fenicia.

 

Douz, invece, ha assistito, nel corso degli anni, al passaggio di centinaia e centinaia di carovane che si addentravano nel deserto e poi ritornavano nella sua oasi per rifornirsi del necessario durante questi lunghi ed ardui viaggi. La coltivazione delle palme da dattero ha sempre rappresentato una grande risorsa per la popolazione di questi luoghi che vive davvero di poco, ammassata in piccoli villaggi etnici e caratteristici. Essi commerciano quotidianamente nella dinamicità dei tipici souq, i mercati dove vendono spezie, prodotti artigianali e, solitamente il giovedì, perfino asini e dromedari.

 

Annualmente in quest'oasi si svolge il "Festival del Sahara", che richiama tutte le tribù nomadi da Tunisia, Algeria, Libia ed Egitto per effettuare una sorta di olimpiadi del deserto. Dopo una grande parata, seguita da canzoni, balli, cerimonie e matrimoni tradizionali, si effettuano corse di dromedari e dimostrazioni di caccia al coniglio a dorso di cavalli e dromedari. Tutti gli eventi si svolgono con intercalari di bazaar serali, mostre, spettacoli artistici e musicali.

 

Insomma, in quella che è la più grande oasi della Tunisia intera, avrete la possibilità di trovarvi in un limbo tra civiltà e natura, dove le semplici costruzioni e le grida dei mercanti cedono il passo al silenzioso deserto che vi attende trepidante, affinché, malgrado le alte temperature e le forti escursioni termiche, vi lasciate tentare dalla morbidezza della sua sabbia e dal brivido che potreste provare, quando, al tramonto, una sfera infuocata vi proteggerà dell'alto filtrando coi suoi raggi ogni singolo granello nel vostro palmo. E sarà poesia.